Economista inglese. Pastore anglicano, studioso di problemi sociali, convinto
che il disagio economico dei suoi tempi derivasse da una legge di natura,
pubblicò, anonimo, il
Saggio sul principio di popolazione (1798),
nel quale sostenne la tesi che la popolazione, in mancanza di ostacoli
preventivi e repressivi, tenderebbe a crescere con ritmo assai più rapido
dei mezzi di sussistenza. Nelle successive edizioni il
Saggio, non
più anonimo, assunse veste sistematica e si arricchì di dati
statistici e storici. Ottenuta una cattedra di Economia politica all'East India
College di Haileybury,
M. scrisse varie altre opere. Benché il
nome di
M. sia legato alla teoria della popolazione, egli diede validi
contributi all'analisi monetaria, con l'indagine sulla rendita fondiaria
(Rookery 1766 - St. Catherine 1834). ║
Principio o
legge della
popolazione di M.: si basa su due progressioni, aritmetica l'una e
geometrica l'altra, che, indicherebbero la tendenza di sviluppo delle
sussistenze e della popolazione. Questa tesi è stata combattuta sia da
chi vedeva in essa una critica blasfema alle leggi divine, sia dai sostenitori
dell'aumento della popolazione a fini di conquista e di potenza, sia, ancora, da
Marx e dai suoi seguaci, che si rifiutavano di far risalire gli squilibri
sociali a cause naturali, anziché al sistema capitalistico.